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Giovedì, 25 Gennaio, 2024

IL MINISTRO LOLLOBRIGIDA: I CARABINIERI TORNANO A OCCUPARSI DELLA TUTELA IPPICA

«Alla base dell’iniziativa c’era la necessità di capire come si potesse invertire la rotta e rilanciare un settore strategico per l’economia nazionale, e anche come assicurare il mantenimento di una risorsa come l’allevamento dei cavalli. L’Arma nella sua funzione è un perno per la tutela agroalimentare. L’immagine dei Carabinieri è legata a quella dello Stato e i Carabinieri hanno una funzione di prevenzione e tutela».

È quanto ha affermato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste on. Francesco Lollobrigida, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’Unità dei Carabinieri del Comando per la Tutela agroalimentare destinata alla vigilanza nel comparto ippico, tenutasi questa mattina a Roma. Alla cerimonia hanno partecipato anche il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, il Generale di Brigata Daniel Melis del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, il sottosegretario MASAF con delega all’ippica Patrizio La Pietra e il direttore generale per l’ippica del MASAF Remo Chiodi.

«Oggi l’Unità Ippica dei Carabinieri ha fatto già una serie di azioni corrispondenti al suo mandato. I temi della legalità e della sicurezza sono importanti per ogni attività e impresa, dove non ci sono queste non è possibile lavorare. Io concepisco lo Stato come quadro di riferimento normativo che deve dare la possibilità di sviluppare la propria attività a chiunque», ha rimarcato Lollobrigida in un lancio di agenzia Gioconews.

«L’UNIRE è stata una scelta politica errata, un ministero dell’Agricoltura non gestisce un’attività di impresa. E si è teso a far sopravvivere l’ippica, ma non deve essere così; non c’è niente che deve vivere di sussidi se ha le potenzialità per essere autonoma. L’ippica in altre nazioni ha altri esiti economici ma i nostri cavalli, allevatori, fantini non sono peggiori. Siccome è il contrario, il problema è strutturale e dobbiamo capire le criticità ed effettuare i passaggi giusti. I Carabinieri dell’agroalimentare nascono nel 1982 (con il governo Spadolini – ndr) per controllare l’ippica e i finanziamenti dati all’ippica, nonché all’agroalimentare. Poi a un certo punto è sparita questa funzione: io sono entrato in questo ministero e mi sono chiesto cosa serviva per rafforzare i carabinieri agroalimentari. Adesso attiveremo tutte le procedure, ma credo che sia un risultato non da poco aver restituito al mondo dell’ippica un nucleo a sua tutela in 16 mesi».

«Prima c’era l’attenzione delle forze dell’ordine verso gli ippodromi, ma venivano solo perseguiti i reati, l’attività preventiva i Carabinieri non lo potevano fare. A questo serve questa iniziativa: nessuno ti garantisce che lo Stato pensi agli ippodromi come a un territorio franco perché fanno parte dello Stato. Questo porta a una gestione funzionale degli ippodromi per dare opportunità al cittadino che scommette di essere garantito. Aggiungo che il mondo del gioco collegato all’ippica è una cosa, le slot sono un’altra, quindi non tutto è uguale. L’ippica è un’attività che può tornare a essere un introito per lo Stato attraverso gli ispettori e i coordinatori che abbiamo nominato».

LA PIETRA – «Come amministrazione – ha spiegato a Gioconews il senatore Patrizio La Pietra, sottosegretario con delega all’ippica – stiamo puntando sull’ippica e quindi stiamo cercando di dare una spinta al settore. In questi mesi lo stiamo strutturando con la nomina del nuovo direttore della Direzione ippica, poi con la costituzione della Consulta ippica, supporto fondamentale per creare quelle possibilità di discussioni interne fondamentali. Abbiamo nominato i nuovi coordinatori di trotto e corse perché sono figure che affiancheranno il lavoro del direttore. Oggi proseguiamo con la costituzione dell’Unità Ippica dei Carabinieri perché è importante attenzionare questo comparto che vive di soldi pubblici».

La Pietra quindi prosegue: «Riteniamo che ci debba essere trasparenza e correttezza per la gestione di queste risorse, motivo per cui è fondamentale la presenza della divisa negli ippodromi. Un mondo che certe volte non è trasparente, anche se ho conosciuto molte persone appassionate e oneste».