Mercoledì, 18 Giugno, 2025
Chilivani, un ippodromo che guarda al domani
Una tradizione, il suo pubblico, la passione per i cavalli, l’entusiasmo per le cose fatte per bene.
L’energia che si percepisce chiacchierando con Alessandro Beccu, amministratore dell’ippodromo di Chilivani, struttura pubblico-privata, è tangibile e porta con sé il valore aggiunto di una regione che è visceralmente legata al mondo del cavallo. Perché di fatto è autenticamente legata ai cavalli stessi.
Il Don Meloni, così è noto tra gli addetti ai lavori, è un ippodromo fondato nel 1921. La sua prima corsa, oltre 100 anni fa, parlava già di prodotti allevatoriali sardi, arabi e orientali. E si costituiva già come la vetrina buona della bella tradizione dell’isola. Un mood che nel tempo, nonostante le tante difficoltà del settore dell’ippica in Italia si è rinnovata con questa generazione manageriale che spinge verso obiettivi sempre più allargati e ambiziosi.
«Abbiamo oltre 210 cavalli in addestramento a Chilivani – spiega Beccu -. Uno dei nostri obiettivi è far crescere il numero delle giornate di corse, lavorando in sinergia con Sassari. Nel calendario di quest’anno stiamo riscuotendo un buon successo di pubblico e di partenti, cosa che ci spinge a fare sempre meglio».
Fare sistema, per l’ippica in Sardegna è un vero must. A cominciare dalla politica che, con la garanzia della Regione sul raddoppio del montepremi rende le corse sull’isola sempre interessanti. Nel caso del Purosangue Arabo, c’è poi la bella collaborazione con ANICA, Associazione Nazionale Italiana Cavallo Arabo, che fa di Chilivani il principale palcoscenico per le corse dedicate. E non ultima c’è il dinamismo del pool di Beccu che non smette mai di trovare strade per rendere l’ippodromo sempre più ‘interessante’.
«Abbiamo lavorato molto sulle piste – spiega il manager – e l’allestimento di quella in sabbia si è dimostrato un investimento molto apprezzato soprattutto per i cavalli all’esordio. Non ultimo stiamo lavorando a un progetto a cui teniamo molto che riguarda la formazione a 360 gradi delle principali figure professionali che gravitano intorno al mondo del cavallo: maniscalchi, artieri, tecnici di scuderia e, chissà, prima o poi anche la scuola fantini… Una professionalità che la Sardegna ha esportato nel mondo con grande successo».

Il ‘durante’ e il ‘dopo’ corse a Chilivani è vissuto come un evento corale di pubblico molto sentito. E se i cavalli fanno il 70% dello spettacolo, il rimanente per raggiungere la perfezione del 100% la fa la gente che con la propria presenza tiene viva l’atmosfera di ogni riunione.
«In Sardegna abbiamo la fortuna che il cavallo sia parte della nostra cultura. L’allevamento, l’Anglo Arabo, l’Arabo stesso sono motori potenti di passione per tanta gente. E costituiscono anche uno sprone importante per continuare a crescere. Nel nostro futuro – è sempre Beccu a parlare – intendiamo mirare a un numero crescente di corse e magari ad aumentarne il livello, ottenendo in calendario ingaggi di maggior rilievo. Abbiamo in programma anche un ampliamento delle strutture perché Chilivani possa costituire la casa dell’ippica in Sardegna ancora per un numero maggiore di cavalli».
C’è l’impegno, c’è la volontà, c’è la sintonia con la politica e ci sono anche i risultati: Chilivani guida sicuro al galoppo sulla dirittura.