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Venerdì, 17 Ottobre, 2025

Per il Papa? Un Arabo!

Fin dai tempi più remoti, i cavalli sono sempre stati il dono per eccellenza per re e statisti quale attestazione di stima e di rispetto.

Nel 1730 tale Godophin Arabian fu donato a Luigi XV, re di Francia… Più recentemente, nel 2021, il presidente Mattarella – in visita in Algeria dopo l’insediamento di Abdelmadjid Tebboune– ricevette in dono l’Arabo-Berbero Fouledh. Anche la regina Elisabetta II, durante il suo lungo regno, ricevette dei cavalli in dono. L’ultimo nel 2022 quando il presidente francese Macron le regalò Fabuleu de Maucour.

Questa volta a ricevere questo regalo di così alto valore simbolico è stato Papa Leone XIV. Che nella sua vita ha già dimostrato una propensione equestre quando ancora viveva e svolgeva la propria missione di parroco e formatore in Perù.

Il cavallo che gli è stato donato è motivo di grandissimo orgoglio per tutto coloro che custodiscono la passione per l’Arabo. Proton – questo il nome del grigio di 12 anni ricevuto da Leone – è infatti un Purosangue Arabo. Si tratta di un soggetto nato a Janów Podlaski, un allevamento che vanta 200 anni di storia, figlio di Kahil (stallone nato negli States ma di proprietà di un allevamento del Qatar) e Pradera (figlia di Hlayyil, lo stallone allevato da Alia Al Hussein di Giordania).

Proton, che in corsa non vanta una carriera particolarmente brillante, fu venduto poi all’allevamento “Michalski” di Ko?obrzeg-Budzistów.

Ed è stato proprio Andrzej Michalski (nell’immagine insieme al Pontefice) a portare Proton in Vaticano e offrirlo, insieme ad Anna Mieczkowska, sindaco di Ko?obrzeg, al pontefice.

«Quando ho visto le foto dell’allora futuro Papa a cavallo in Perù è nata l’idea di regalargli un bellissimo Arabo», ha raccontato Michalski ai media vaticani, aggiungendo che non è escluso che un dono così raro e prezioso possa poi essere messo all’asta, e il ricavato destinato all’aiuto dei poveri e dei bisognosi.

Papa Leone ha preso le redini con grande disinvoltura è ha fatto qualche metro con il cavallo a mano senza alcuna preoccupazione, per la gioia dei fotografi e la soddisfazione della delegazione polacca che ha tenuto ad accendere anche un piccolo riflettore sull’impiego dei cavalli dell’allevamento di Michalski anche per l’ippoterapia.

A riprova del fatto che l’Arabo è davvero un cavallo per i ‘primi’ e… per tutti gli altri.